domenica 23 novembre 2008

Di deontologia felina, invidia del pelo, unguenti miracolosi e bandane

Come dicevo qualche giorno fa, nella cat chat ci sono molti gatti, soprattutto stranieri, che fanno sarcasmo sulla strana coppia costituita da me e il mio compagno. Lo fanno per lo più in maniera obliqua, non potendo per deontologia felina imputarmi di opportunismo, che è una pratica sacra nel mondo dei gatti. Ma proprio mentre lodano il mio spirito di adattamento e la mia capacità di distacco dal mio ambiente domestico e dalle creature che lo popolano, retoricamente fanno delle incolmabili differenze intellettuali fra me e il mio compagno una questione. Sono allusioni che non raccolgo, anche perché le ritengo dovute a invidia. Nessun gatto ha mai abbandonato una casa calda, spaziosa e ben rifornita di cibo per i limiti intellettuali del suo inquilino: se lo facesse verrebbe subito radiato dall'ordine.

Ma visto che questo è un blog personale, dove ho deciso di mettermi davvero a nudo, a cominciare dalla pubblicazione del mio ritratto senza veli su ogni pagina, confesserò anche una motivazione personale che, oltre agli obblighi morali che ogni gatto ha nei confronti della sua specie, mi fa desiderare la frequentazione del mio amabile compagno. Guardate ancora una volta la mia fotografia. Osservate il modo in cui lo spellicciamento artificiale a cui è stata soggetta la mia cosiddetta razza mi abbia sfigurato nei lineamenti e nelle dimensioni rendendomi una specie di ibrido antropofelino magro e rugoso, incapace di mentire sulla propria stazza con un arruffamento del pelo, privato di tutte le espressioni tricologiche che un felino ha a disposizione, ipersensibile alle modeste variazioni di temperatura che mi investono ogni volta che si apre la porta dell'ingresso o una mano umana mi accarezza. Anche se l'essere spellicciato mi dona, secondo l'ineffabile logica dei bipedi, dei quarti di nobiltà, e con essa l'ospitalità di una famiglia ricca dai gusti ricercati e dagli appartamenti fastosi, non passa momento in cui io non desideri di rinunciare a tutto questo in cambio del pelo dei miei avi.

Ebbene, il mio convivente è uno dei pochi al mondo ad aver dimostrato che una sindrome di spellicciamento progressivo può essere non solo arrestata, ma addirittura invertita. Il mio sogno è che un giorno, mosso a empatia verso il mio stato miserevole, egli si decida ad applicare anche alla mia pelle i suoi unguenti miracolosi. Per questo sarei perfino disposto a travestirmi anch'io per un mese da pirata.

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