sabato 14 febbraio 2009

Divieto di intercettazioni e dovere di cronaca

Adesso che le intercettazioni non si faranno più, mi sento improvvisamente addosso tutta la responsabilità di essere rimasto l'unica fonte diretta di ciò che si dice e si fa presso la mia host family e il suo maschio alfa. D'ora in poi dovrò darmi da fare affinché la generosità del mio coinquilino venga debitamente divulgata e riconosciuta, perché in futuro non ci saranno più stralci di conversazioni sui giornali a testimoniarla. Quelle storiche telefonate in cui egli esprimeva al meglio il suo mecenatismo verso talentate giovani ragazze alla ricerca di una sistemazione stabile, così come la sua premura nell'aiutare anziani senatori della parte avversa a realizzare sogni di gioventù, rimarranno solo un cimelio dei tempi che furono. La sua stoica solidarietà verso vecchi amici consegnati da inchieste giudiziarie alla scomunica pubblica e le sue affannose lotte per riabilitarli resteranno d'ora innanzi intrappolate dentro gelide fibre ottiche, metri e metri sotto terra. Si perderà traccia perfino della nobiltà d'animo con cui a volte ha ridimensionato attentati dinamitardi ai suoi danni, pur di ripagare il debito d'affetto verso antichi sodali.

Perdute andranno telefonate toccanti quanto quella che riporto sotto, in cui si è rinsaldata l'amicizia, data per morta prima ancora che potesse nascere, fra il mio compagno e Barack Obama. A indurre il mio balio a chiamare il presidente americano è stata la pubblicità che Veltroni ha fatto dei ringraziamenti ricevuti da Obama per gli auguri inviatigli due mesi prima: li ha sbandierati su tutti i giornali, lasciando intendere che fra lui e Barack ci sia più di una semplice amicizia. In effetti sembra che Stalking Walter abbia cambiato l'oggetto delle sue attenzioni: da un po' di tempo non lo vediamo più sotto casa e non ci tormenta più col telefono, mentre i suoi commenti sul mio amico si sono fatti quasi ostili. Il mio coinquilino allora ha voluto chiamare subito Mr. President, innazitutto per chiarire che qui è lui il capo, oltreché il più filoamericano; in secondo luogo per metterlo in guardia contro le persecuzioni dialogatorie di Walter. Il colloquio è andato benone, come riportato con qualche licenza narrativa dai quotidiani. Ecco di seguito il testo originale.

- Presidente, Obama è in linea.
- Dear friend...
(musichetta)
- Ah, la musica. Bella, americana.
(un minuto di musichetta dopo)
- Good morning sir, Berlascounee, we have to apologize, sir. Mr. President was urgently required at a conference call on the global economic crisis with the President of France and the Chancellor of Germany. Could you please call back tomorrow between 15:00 and 15:04 ET?
- Hey Obamaaaa! Mai frend! Very abbronzato afeter Hawai. It was ajoke esagereted by sinistra do you know. But I think you are a nice man, young ando not to black, only brown like us when go to Sardegna and...
- Sir, I'm sorry to interrupt you but I have to join Mr. President right now. Have a good day sir.
(musichetta)
- Obama? Oba.. ma è saltata la linea?
(un minuto di musichetta dopo)
- Hello, who's on the line?
- Obamaaa! Mai frend, the line is jumped and I told you when we go to Sardegna and become brown the women are very happy and look us with sweet eyes and...
- Sir, how can I help you? Whom would you like to speak to?
- Yes I wanto speak! I want to speak that Veltroni is a stalking guy you dont know, is dangeros...
- Sir, I am not sure I know this Mr. Mentrony. Please hold the line, I give you the reception.
(musichetta)
- You... ma è saltata ancora la linea? Ma non è possibile! Io devo lavorare che cavolo! Poi c'è il mito che in America funziona tutto. Ma io gli mando Tronchetti che gli sistema tutti i telefoni...
- Can I help you sir?
- Obama! The line jumps always.
- Who are you sir?
- I am fine! And you?
- Hello Mr. Fein, I am the receptionist. Who would you like to talk to?
- Yes, I like to talk that Veltroni...
- Ventroni, let me check...
- ...he wants to be American, of the Kansas City ahò, he watched to much Sordi you know: "Maccarone, tu m'hai provocato, mo' me te magno". Ah! ah!
- I see, you want to talk with the cook, Mr. Moriconi. Please hold the line.
(musichetta)
- Eh no adesso basta! Io non ho mica tempo da perdere! Tra poco mi arriva qui la ministra delle pari opportunità...
- Hello?
- Obama, your telephone jumps. My frend, I send you a frend Tronchetti Provera, he has a beautiful woman and can fix your telephone.
- Ma lei è... Berlusconi?
- Yes! Sì! Oui! Parlare italiano?
- Solo un poco...
- Bravo! Dove avere imparare? Grande Obama!
- Mia nonna di Kenia insegnato.
- Eh, si vede proprio che il Kenia era una nostra colonia, si impara ancora l'italiano.
- Italia grande paese. Tutti volere imparare italiano. Andare in Italia per lavoro.
- Eh sì, però ci vuole anche moderazione, non possiamo accogliere tutti. Poi i leghisti rompono...
- Leghisti razza padana, no abbronzati, no buoni buana
- Sì, lo so, sono dei mortadelloni bianchicci che vanno a prendere il sole sul Po, mica come noi due!
- Tu grande buana, tante televisioni, molto potente
- Sì, è vero, grazie. Le televisioni mi servono per difendere il popolo dalle balle della sinistra.
- Tu con bandana, abbronzato, bello buana
- Ah, Ah! Sì! Sei spiritoso! E dire che qui in Italia avevano montato su tutto un casino per quella battuta. Vedo che hai il mio stesso senso dell'umorismo!
- Vorrei chiedere favore, se possibile.
- Ma certo! Farò tutto ciò che posso per rafforzare i legami fra i nostri Paesi!
- C'è mio lontano parente a Avellino. Suo nome è Gennaro Moriconi. È cuoco. Puoi assumere lui?
- Ma certo! Consideralo già fatto! Qui al Parlamento c'è sempre bisogno di bravi cuochi.
- Tu molto buono buana. Noi fare molte cose belle per mondo. Noi diventare molto amici.
- Mi fà piacere sentirlo! Sai, avevo letto di te e Veltroni...
- Veltroni non è amico. Non è abbronzato. Noi abbronzati. Noi amici.
- Parole sante! Dall'aspetto puoi riconoscere gli amici. Chi può essere amico di un tipo così lattiginoso?
- Adesso devo andare, ricordati di Gennaro per favore.
- Agli ordini!
- Bye bye asshole.
- Bye bye! Grande Obama!

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